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Avere come attitudine quella di essere responsabile di te stesso e di non aspettarti di esser salvato è un buon punto di inizio. Coltivarla nella vita di tutti i giorni, ti farà sopravvivere in tempo di crisi.
L. Gonzales
“Non ho abbastanza soldi”
“Non ho abbastanza tempo”
“Questo business non decolla perchè non ci sono abbastanza clienti”
“C’è la crisi”
A molti di noi sarà capitato di pronunciare o sentir pronunciare frasi del genere ad un certo punto della vita. Abbiamo profuso sforzi e risorse, ma le cose non sono decollate e dopo un po’ abbiamo iniziato a lamentarci di tutto e di tutti. E’ una modalità espressiva davvero molto radicata in noi. Se analizziamo con spirito critico le nostre parole quando diciamo così, possiamo notare come tali espressioni spostino il problema all’esterno rispetto noi stessi.
Le cose vanno male e non dipende certo da noi!
Attenzione, nemmeno la continua autocritica è utile, e già abbiamo parlato della critica interiore, accompagnata al giudizio in un precedente articolo.
Tuttavia accade anche che, in diverse situazioni, colpevolizziamo gli altri quando le cose non vanno. Se togliersi dalla responsabilità allevia senza dubbio il senso di colpa, dall’altra parte ci priva di potere. Intendo dire che pronunciando frasi come quelle riportate sopra non è raro sentirsi sollevati per un attimo, perché rimaniamo nella zona a noi familiare, per poi ritrovarci frustrati, per il fatto di non poter cambiare le cose e di doverci per forza adattare ad un destino già scritto per noi.
Pensarla così, è come arrendersi ad essere chiusi in prigione. Come stare in una gabbia senza via di fuga. La chiave era nella nostra mano, ma continuando a lamentarci, in preda alla desolazione e allo sconforto l’abbiamo gettata via invece di infilarla semplicemente nella toppa.
Quando ci arrendiamo al lamento fine a se stesso ci togliamo la possibilità di cambiare le cose, e cambiare il nostro destino perché diamo tutto il potere a situazioni che sono al di fuori di noi, e sulle quali raramente potremo agire. Difficoltà imprevisti, ostacoli si frappongono tra noi e i nostri obiettivi, è la regola, e ci saranno sempre.
La buona notizia è che possiamo fare qualcosa. Quello di cui abbiamo bisogno è una mentalità nuova. Un nuovo modo di intendere la vita e noi stessi in relazione al nostro cammino.
Come è successo? E soprattutto in che modo vi ho contribuito? Cosa posso imparare da questa situazione?
Prendere piena responsabilità di ciò che ci accade è un gesto di grande amore verso noi stessi. Ci porta una nuova conoscenza, un nuovo potere; il potere ci apre alla novità, a nuove relazioni ad una nuova abbondanza, perchè in qualche modo ci rende più grandi delle circostanze.
Il successo non si persegue
è qualcosa che attrai in virtù della persona che diventi.
J. Rohn
Ho bisogno
Non posso
Vorrei
Sto provando
Tutte queste espressioni derivano dal senso di mancanza, e si possono cambiare in:
“Io posso”
“Io scelgo”
Chiediti: ” In che modo, anche involontariamente, ho contribuito a questo?”
“In che modo ciò che mi è accaduto può portarmi a crescere e a imparare?”
Non è darsi la colpa, ma assumersi la responsabilità e riprendere il controllo. E’ un feedback. E da questo possiamo imparare.
Prendi piena responsabilità di dove sei ora nella tua vita. E se le cose non stanno andando come vorresti, accettalo e sii compassionevole verso te stesso. Interrogati su cosa hai sbagliato e su quali nuove consapevolezze e conoscenze ti ha portato questa esperienza. Sii un osservatore attento ed evita il giudizio. Interrogati su cosa hai imparato e prendine piena consapevolezza. Fai un bel respiro e prosegui per la strada della tua vita apprezzando il processo della tua crescita.
Sta tutto nell’amare il processo.
Buona vita!
E. Migliorini